Non ancora una laurea ma di certo Fabio Quartararo ha meritato un 30 per la condotta di gara e l’autorità nel dominare il GP d’Olanda e si porta a casa 25 punti allungando in classifica su Zarcò.
Gia dopo le prove ufficiali si era capito a suon di record della pista che le due yamaha sarebbero state le dominatrici ma solo una, quella di Quartararo ha confermato il livello.
Con una lucidità impensabile fino all’anno scorso Fabio Quartararo, già alla partenza, mette in difficoltà Vignales, unico ad avere il ritmo per contrastarlo, compromettendone di fatto la gara.
A questo punto entra in gioco un fenomenale Pecco Bagnaia che, consapevole delle potenzialità di Fabio Q, si mette al comando e lo contrasta per evitare che prenda il largo fino dover cedere suo malgrado al francese che dopo qualche tentativo riesce a sorpassarlo e a prendere il largo fio alla bandiera a scacchi
Il secondo gruppo resta compatto con Pecco al comando fino alla long lap penalty per passaggio sul verde che lo fa chiudere al sesto posto.
Vignales si riprende e rimonta fino al secondo posto troppo tardi per poter impensierire Quartararo, terzo gradino per Mir che convince e resta in attesa di qualche miglioramento per la sua Suzuki .
Zarcò conferma ls ua costanza e arriva ai piedi dal podio precedendo un ottimo Oliveira, al solito la miglior KTM.
Dopo Bagnaia, di cui abbiamo parlato, settimo un tenace Marc Marquez meno a suo agio ad Assen viste diverse curve a destra, Chiudono la top ten in sequenza Aleix Espargarò, Taka Nakagami e Pol Espargarò.
Per concludere:
Quartararo ha fatto uno step importante e ad oggi resta l’uomo da battere, Vignales deve lavorare sul piano mentale prima di pensare a cambiare team/moto, Bagnaia deve superare un po di sfortuna e qualche limite della moto in alcuni circuiti, Miller in situazione analoga anche se ci mette sempre il 101%, Aprilia in attesa di un top rider, Petrucci in bilico sul contratto 2022 e Valentino Rossi che meriterebbe un bel risultato prima di prendere una decisione per il 2022 e oltre.