Si avvicina il lancio della nuova Honda Hornet che punta a ripetere il successo dell’omonima progenitrice e Honda ci dice qualcosa di più sull’unità che andrà a dare vita al nuovo modello.
Chi ha vissuto la vine degli anni 90 e ricorda la prima versione e le successive evoluzioni sicuramente identifica la Hornet dalla sua sportività, linea ed equilibrio ma soprattutto per il suo infinito motore a 4 cilindri.
Ma i tempi cambiano e la scelta di Honda per il futuro cade su un moderno bicilindrico che da quanto dichiarato unisce la propensione a prendere giri con una robusta coppia ai medi e bassi non raggiungibili da un 4 in linea.
In sintesi le informazioni rese pubbliche:
- Un motore tutto nuovo, bicilindrico parallelo di 755 cc con distribuzione Unicam a 8 valvole
- Potenza massima di 92 CV (67,5 kW) a 9.500 giri/min e coppia massima di 75 Nm a 7.250 giri/min
- Tipica erogazione “pungente” in perfetto stile Hornet rafforzata da una coppia consistente ai bassi e medi regimi per un puro divertimento di guida e la massima usabilità su ogni percorso
- Grintoso sound ‘zoppicante’ grazie agli scoppi irregolari tipici del manovellismo a 270°, in perfetta sintonia con la cupa nota del sistema di scarico ad alte prestazion
Il Capo Progetto dei Test per lo sviluppo della Hornet Concept è Fuyuki Hosokawa, il cui più recente incarico è stato lo sviluppo della superbike CBR1000RR-R Fireblade.
Fuyuki Hosokawa, Capo Progetto dei Test: “La Hornet è sempre stata una moto molto speciale per Honda. Le eccitanti, coinvolgenti prestazioni, sono sempre andate a braccetto con una superlativa maneggevolezza.
Prima di cominciare questo progetto, abbiamo pensato a lungo e in modo approfondito a che tipo di prestazioni volevamo offrire al pilota. Sapevamo che era essenziale mantenere la tipica cattiveria della Hornet agli alti regimi, ma che allo stesso tempo, in quanto Hornet di nuova generazione per i tempi moderni, volevamo che il motore fornisse una sensazione di coppia davvero sostanziosa, accompagnata dal sound zoppicante che rende coinvolgenti anche i bassi e medi regimi. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di coniugare queste caratteristiche di erogazione con la massima agilità e maneggevolezza, per rendere ogni momento della guida, anche in città, davvero divertente e appagante.
Per ottenere il tipo di performance e agilità che volevamo, sapevamo che avremmo dovuto sviluppare un motore bicilindrico a “corsa corta” tutto nuovo, con manovellismo a 270 gradi. Questo tipo di propulsore non avrebbe soltanto sviluppato quel tipo di erogazione agli alti regimi, ma anche una consistente coppia ai regimi bassi e medi, l’ideale per guidare sia nei tratti urbani che per fiondarti fuori dalle curve su strada aperta.“